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ESTESA IN PIEMONTE LA POSSIBILITÀ DI DESTINARE FECCE E VINACCE A USI ALTERNATIVI ALLA DISTILLAZIONE. FIRMATO IL DECRETO MINISTERIALE. DA OGGI UTILIZZABILI PER ENERGIA ALTERNATIVA O AMMENDANTE

09.10.2009 19:19

Dall' 11 Settembre è possibile, per molti viticoltori, destinare i sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce) ad usi alternativi alla distillazione obbligatoria, ovvero ad usi agronomici, come ammendanti, e a produzione di energia da fonti rinnovabili. E’ stato emanato il Decreto Ministeriale 11 settembre 2009 che approva il piano operativo predisposto dalla Regione Piemonte per regolamentare questi utilizzi. Il decreto è immediatamente operativo, per cui le nuove norme sono applicabili sin dalla corrente vendemmia.
Fino al 2008, i sottoprodotti della vinificazione potevano essere avviati unicamente alla distillazione, in qualità di ritiro obbligatorio; la nuova Ocm vino (Organizzazione Comune di Mercato) prevede anche usi alternativi. Il Ministero per le Politiche Agricole ha chiesto alle Regioni di predisporre piani operativi, che definiscano modalità, soggetti e criteri per tali usi sul proprio territorio. Il Piemonte ha proposto un documento articolato, ora approvato dal Ministero, che estende il cosiddetto “esonero” dalla distillazione obbligatoria - e, dunque, la possibilità di ricorrere a usi alternativi dei sottoprodotti - a categorie più ampie di viticoltori.
Oltre alle categorie già “esonerate” (coloro che producono tra i 25 e i 100 ettolitri di vino o mosto e i produttori di vino biologico), possono ora ricorrere agli usi alternativi anche i viticoltori con una produzione da 101 a 1000 ettolitri di vino o mosto, purchè vinifichino prevalentemente uve di proprietà (per il 66%), potendo destinare sia fecce che vinacce a uso agronomico (ammendante) sui terreni, oppure (solo per le vinacce) alla produzione di energia in impianti da fonti rinnovabili.
I produttori che superano i 1000 ettolitri possono destinare esclusivamente vinacce e solo a uso energetico: “il Piemonte è tra le prime regioni che ha ottenuto l’approvazione dei propri piani operativi con decreto ministeriale - spiega l’assessore all’Agricoltura, Mino Taricco - e, raccogliendo le istanze provenienti dal mondo agricolo, abbiamo lavorato per ottenere una notevole estensione delle categorie di produttori che potranno beneficiare della nuova opportunità. Credo che questo aiuti molti produttori, anche piccoli e medi, a valutare usi alternativi di fecce e vinacce, non essendo più sottoposti forzatamente all’obbligo di distillazione, da cui non potevano ricavare alcun reddito. Vorrei sottolineare anche lo sforzo compiuto per semplificare le procedure burocratiche a carico dell’azienda: la richiesta di autorizzazione potrà infatti essere sostituita da una semplice comunicazione. Sin da questa vendemmia, le nuove norme sono già operative”.

fonte: winenews 11.09.2009

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